Per chi risiede in Italia da oltre 60 giorni, il Decreto Sicurezza convertito già in legge, prevede il divieto di circolazione con targa estera.
Per chi non rispetta questo divieto, il Codice della Strada da poco modificato, prevede una cospicua sanzione a partire da circa 700 euro, il fermo amministrativo e perfino la confisca del mezzo per coloro che non procedono, nei tempi richiesti, alla re-immatricolazione del veicolo in Italia oppure a riportare il mezzo all’estero.
E’ prevista però un’eccezione. Infatti, se il veicolo con targa estera in leasing o a noleggio è di una società straniera che non ha sede e filiali in Italia, non c’è nessuna limitazione alla circolazione. In questo caso la legge prevede l’obbligo di conservare, a bordo del veicolo, un documento sottoscritto dall’intestatario e recante data certa dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo. Solo in assenza di tale documento è prevista una sanzione di euro 250, oltre al fermo amministrativo del mezzo.
Il nuovo divieto riguarda anche chi guida con il mezzo di un parente/amico straniero venuto in Italia con il proprio veicolo.
Per mettere in regola la posizione del veicolo ed evitare pesanti sanzioni, il proprietario dell’automezzo con targa estera potrà:
> iscrivere il veicolo al Pubblico Registro Automobilistico (PRA);
> aprire istanza allo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA).
Addio quindi alle furberie di alcuni che, per sfuggire al fisco, al redditometro ed al pagamento del bollo, superbollo ed Rc Auto, circolano con mezzi immatricolati all’estero.