Con la Legge di Bilancio 2019, dopo decenni gli Studi di Settore sono stati aboliti e lasciano spazio al nuovo strumento di compliance ISA 2019 ovvero Indici Sintetici di Affidabilità fiscale.
Questi nuovi strumenti vedono applicazione per la prima volta con le Dichiarazioni reddituali del 2019 relative al 2018.
Ad oggi la loro pratica applicazione sta accumulando qualche ritardo a causa della mancata messa a disposizione dei software e dati pubblici da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Essi riguarderanno circa 4 milioni di contribuenti: società, imprese, P.Iva, professionisti e lavoratori autonomi.
Con questo cambiamento, l’obbiettivo dichiarato è quello di premiare i contribuenti che manterranno comportamenti fiscali corretti ed in linea con le normative. In pratica oggi stanno creando molti problemi alle imprese ed ai loro consulenti a meno di un mese dalla scadenza dei pagamenti derivanti dalle dichiarazioni dei redditi.
Gli ISA daranno il livello di affidabilità fiscale dei contribuenti su una scala da 1 a 10.
Il sistema ISA contribuirà sicuramente alle strategie anti-evasione messe in atto dal Governo prevenendo gli atti illeciti e valutando la “fedeltà” e la correttezza fiscale dei soggetti.
Per chi ha un rating da 8 in su, gli ISA 2019 prevedono una serie benefici per i contribuenti tra cui :
-esoneri su visto di conformità per compensazioni
-riduzione dei tempi per ricevere rimborsi fiscali
-nessun accertamento per presunzioni semplici
-non applicazione delle regole sulle società di comodo
-esclusione dagli accertamenti sintetici
-riduzione di almeno un anno dei termini di decadenza per gli accertamenti
Se l’indice di affidabilità non dovesse essere soddisfacente, al contribuente è data la possibilità di integrare i dati delle dichiarazioni (corrispettivi, redditi e conseguentemente maggiori imposte dovute), migliorando il risultato finale del grado di affidabilità rispetto ai parametri stabiliti dagli Isa.
Non è ancora noto, per il momento, quali saranno le conseguenze di quei contribuenti che avranno un indice di affidabilità considerato insufficiente, ma certamente nei loro confronti sarà più probabile l’ingresso in liste di controllo ed accertamento.
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